Un fraterno saluto scout a Francesco Corradini
La Sezione di Reggio Emilia saluta con affetto Francesco Corradini, per tutti semplicemente Checco.
Insieme a pochi altri, è stato uno dei primi esploratori della sezione dopo la giungla silente nel 1946, e dopo tutto il percorso da esploratore e da rover della compagnia del Kilt, ha prestato servizio nella sezione come capo reparto.
Nel 1962, insieme ad altri “pazzi” delle sezione di Reggio (lo scrivono loro stessi 3 anni dopo), organizzò il Jamborette delle pattuglie a Cervarezza per festeggiare i 50 anni dello scoutismo GEI in Italia. Fu un campo mai visto prima, e sarà il prototipo di quelli che oggi chiamiamo “Campi Nazionali” e ci volle poi un altro reggiano, Doriano Guerrieri, per replicarne un secondo negli anni ‘70.
Ha ricoperto il ruolo di Commissario di Sezione dal 1964 al 1970, festeggiando quindi come guida della sezione il 50° compleanno della sezione reggiana, lasciando traccia con una pubblicazione che oggi è fonte di ricordi di tempi passati, forse lontani, ma che richiama attività che oggi continuiamo a perpetuare e a vivere nelle nostre avventure.
Nelle ultime pagine di questo scritto, gli allora dirigenti e capi si ponevano vari obiettivi, ultimo dell’elenco era il seguente: “vogliamo che tanti e tanti ragazzi di Reggio diventino Scouts. Ogni scout al termine della progressione scoutistica lascia la compagnia rover ed entra in attività professionale, dovrà essere un propagandista del movimento e i suoi figli saranno lupetti…”
Ed ecco che Francesco si mette in secondo piano, ma tramanda la passione dello scoutismo alla figlia Elena che ricopre diversi incarichi in sezione, e a cui oggi ci stringiamo con un affettuoso abbraccio.
Sempre nella pubblicazione del 50°, la conclusione sono queste parole:
“Sicuri che questi proponimenti non sono superiori alle nostre forze, né rimarranno sogni di chi oggi scrive, ci auguriamo, anzi siamo certi, di trovarci tutti fra cinquant’anni a festeggiare il centenario di una grande sezione: quella di Reggio Emilia.”
I 100 anni li abbiamo raggiunti, passati, e ora guardiamo ai prossimi 100 anni… ricordandoci sempre di chi ci ha accompagnati fino a qui, e pronti a passare il testimone a chi seguirà questi passi.
Buona strada, Checco! Salutaci i nostri fratelli scout che ti hanno preceduto.
Francesco (il secondo accosciato da sinistra) con la compagnia Kilt nel 1960